Per una vita spericolata e piena di emozioni forti, basta venire a Dubai e guidare.
Che è un po’ come quando feci il mio primo tentativo di guida a Napoli. Con l’aggravante che qui i pazzi al volante guidano Ferrari, Porsche, Lamborghini oppure minivan carichi e stracolmi di persone.
Appena arrivata ho avuto una crisi isterica con mio marito perché l’idea di dover portare i bambini a scuola guidando per queste mega autostrade con uscite improponibili era troppo per me.
Autostrade a 6 corsie stracolme di auto che ti sfrecciano a destra e a sinistra. Uscite a imbuto che creano traffico colossale. Strade con colonne di tir che creano effetto barriera e che se devi prendere l’uscita, fai il segno della croce, tiri il freno a mano, sterzi, acceleri e vai.
Le “rotonde della morte” come le chiamo io. Ovvero le non-rotonde perché il concetto di precedenza è un concetto astratto, o meglio, è del tipo “la precedenza ce l’ho io e basta”, pertanto quando ci si accinge ad una rotonda (sempre segno della croce), piede sull’acceleratore, concentrazione al massimo, e via, devi beccare il momento giusto.
Un consiglio: se quando vi fermate ad uno stop quello dietro non vi suona il clacson, scendete a controllare che non sia svenuto.
I picchi di adrenalina sono altissimi alla guida. Soprattutto all’inizio, perché partire dal punto A ed arrivare al punto B senza aver sbagliato strada o senza aver rischiato la vita, è un successo degno di festeggiamento.
Perdersi è all’ordine del giorno perché Google Maps ogni tanto dà i numeri. Le strade cambiano in continuazione (giusto per rendere la cosa ancora più emozionante ed avventurosa) e il navigatore impazzisce e ti segnala strade quando in realtà di fronte a te c’è un palazzo a 18 piani che difficilmente potrai attraversare.
Quindi fidarsi del navigatore, ma non troppo.
I nomi delle strade, soprattutto all’inizio, sono incomprensibili. Io leggevo questi cartelli con questi nomi luuuuunghi e insieme pure i nomi in arabo che mi facevano ancora più confusione. Poi, col tempo, si impara. E si scelgono le strade preferite, quelle che alla fine non importa dove devi andare… ma prendi sempre quelle perché ti senti più sicura.
La mia preferita per ora è la Umm Suqueim. Non fa nulla se devo andare dalla parte opposta. Prima prendo la-mia-amata-umm-suqueim e poi vediamo. Abbiate pazienza sono qui solo da 5 mesi, prima o poi proverò nuove emozioni!
Altre curiosità : persone che attraversano le autostrade (che mi fanno venire un colpo ogni volta), strade chiuse che tanto chiuse non sono perché ci passano tutti, strade mezze asfaltate, mezze piastrellate, mezze di sabbia… un po’ come viene insomma. E per fortuna che ho un 4×4 così son sempre pronta a passare dalla strada modello safari a quella modello Formula 1. Mai farsi cogliere impreparati!
Guidare a Dubai è un argomento top tra gli expat, perché TUTTI sono passati per la stessa avventura.
Tutti si sono persi, tutti hanno preso l’uscita sbagliata e urlando disperati hanno dovuto farsi altri 9 chilometri (noooooooooo!) per prendere la prossima uscita, fare le 3 giravolte e ritornare indietro. Tutti.
Quindi, se volete un po’ di emozione, lasciate perdere il bunjee-jumping, venite a Dubai e guidate. Botta di adrenalina assicurata!
Elena, Dubai